Gianluca De Col Scrittura | Teatro | Formazione

Cassandra Casbah al Circoletto di Longhere

Cassandra Casbah sfugge alle definizioni, e forse qui risiede il suo fascino. Di certo è una diva intemperante, gaudente, spigolosa, ironica, ma non diamole un genere, né tanto meno un’età e ancor meno cerchiamo di rinchiuderla in qualche categoria.

Sfuggono alle definizioni anche i suoi spettacoli. È come il teatro, ma meno noioso; è come il cabaret, ma meno prevedibile e scontato. Vari i sottotitoli che cercano di dare vagamente idea di cosa accada durante le serate di Cassandra: “la poesia travestita da cabaret”, “il cabaret con scintille di poesia”; di seguito la definizione degli spettacoli che ne diede uno spettatore tempo fa, quando Cassandra era di casa a Milano: “Cabaret flamenco brechtiano”.

Va precisato che Cassandra Casbah nasce a Milano, in un quartiere malfamato accanto ai Navigli, chiamato la Casbah di Porta Chica, fino a qualche decennio fa luogo di malaffare e di traffici illegali. Cassandra emerge da un tombino di via Gaudenzio Ferrari, come una Venere metropolitana e popolare; nasce a Milano con sangue veneto nelle vene, più che sangue, prosecco.

Chissà quali condotti sotterranei, quali fiumi e torrenti e rivoli ha risalito, per arrivare in Veneto, sulle rive del Meschio, a Longhere, precisamente. Sotto i cieli veneti Cassandra si riappropria di una lingua antica: il dialetto. La lingua madre si fa lingua del teatro, a dare un gusto tutto popolare in forte contrasto con l’eleganza della figura e dei costumi. Un dialetto che si fa lingua del comico e del sentimento popolare che si fa tanto più viva quanto più forti sono le emozioni: che soddisfazione esprimere in dialetto la rabbia, o lo sdegno, e infilare rosari di improperi arcani immediatamente comprensibili – o forse solo evocativi – anche per chi il dialetto non lo parla.

E così da Milano a Longhere, riecco spuntare Cassandra Casbah, ed eccola accogliere il pubblico con tono più che popolare: “Vardeme! Che bela che son! E che alta! Ghe n’aveo mai vist una cusì alta! E bela! Ma sopratuto alta! Son cusì alta che ho le vertigini!”

Ma come ci arriva Cassandra Al Circoletto di Longhere?

Longhere è un piccolo paese alle porte di Vittorio Veneto, provincia di Treviso. A Longhere c’è un piccolo e vitalissimo Circolo ARCI: “Il Circoletto”: dietro al bancone Sarah ed Elisa, padrone di casa piene di attenzioni ma senza inutili sdolcinatezze, e Max, che prepara cocktail da favola. A stupire non è solo la bontà dei cocktail, ma forse – e soprattutto – l’atmosfera. Frequentatori di ogni tipo e di tutte le età. Il Circoletto è un po’ osteria di paese, un po’ centro sociale, un po’ spazio culturale, dove si alternano spettacoli, concerti, performance. Una spettatrice entrata per la prima volta al Circoletto l’ha definito: “una porta spazio-temporale. Magia”. Qualcun altro l’ha definito: “un luogo di resistenza”.

Effettivamente c’è qualcosa di raro Al Circoletto: un presidio culturale che non si dà tante arie, ma che lavora con tenacia e passione.

E qui è arrivata Cassandra Casbah, condotta da Michel, frequentatore e sostenitore del Circoletto, e nasce l’idea di fare una serata, così, per scherzo, per vedere l’effetto che fa, un po’ esperimento antropologico, un po’ sfida verso un territorio non certo avvezzo a spettacoli en travesti. E dunque una serata, e poi un’altra e un’altra ancora… E Cassandra Casbah al Circoletto è diventato un appuntamento fisso: l’ultimo venerdì di ogni mese.

Ogni serata un titolo e un dress code diverso. Ogni serata un ospite a sorpresa: LaBetty, Faustino, incursioni di spettatori ignari trascinati sul palco…

Serata affollate con un pubblico curioso e attento, partecipe – non solo nel dresscode – e trasversale. Una gran bella fiera della bio-diversità! Ogni sera un tema diverso che viene declinato in ogni dettaglio: la preparazione di un cocktail dedicato alla serata, l’allestimento della sala, gli abiti… E ci si diverte, e molto, ogni tanto ci si commuove, anche, ma così con leggerezza.

Ogni serata uno spettacolo di canzoni rigorosamente in play back, testi recitati o letti, monologhi, e quello che ormai è diventato un classico: la telefonata con Dio.

E al Circoletto nascono collaborazioni: le locandine a cura di Michela Casagrande di Dasler Studio, la partecipazione del dj ¡Nuevo! (Alberto Braido), la make up artist Francesca Doro, l’accoglienza di Sarah, Elisa e Max, e gli ospiti… Insomma, Cassandra Casbah al Circoletto significa un operoso e allegro collettivo al lavoro, dove pare che l’obiettivo finale sia la salvaguardia della bio-diversità umana.

Le prossime date: venerdì 29 settembre e venerdì 27 ottobre, ore 21.00.

Al Circoletto di Longhere – Via Longhere, 19 Longhere – Vittorio Veneto (TV)

Le locandine realizzare da Michela Casagrande per le serate Al Circoletto