I ruoli en travesti nel cinema: giochi d’identità fra dramma e commedia
“Noi donne siamo fatte così… Siamo curiose!
Totò nel film Totò Diabolicus
“Nessuno è perfetto”
Dal film A qualcuno piace caldo
La storia del cinema è ricchissima di ruoli en travesti, ovvero di parti maschili o femminili sostenute da attori del sesso opposto. Nella storia del teatro i ruoli femminili sono tradizionalmente affidati ad attori di sesso maschile. In tutto il teatro orientale ed occidentale, per secoli, solo agli uomini era permesso recitare. Alle donne è stato permesso di salire sul palco solo pochi secoli fa, certo ci sono state delle eccezioni: Isabella Andreini, per esempio, attrice della Commedia dell’Arte che conobbe grandissimo successo sul finire del ‘500. Ma nel panorama teatrale dell’epoca era un’eccezione.
Tutto il teatro Shakespeariano ha conosciuto solo interpreti maschili, e la consuetudine è proseguita ancora per qualche secolo, per cambiare radicalmente verso la metà dell’ottocento quando si imposero le figure delle grandi attrici, talmente grandi da essere definite “divine”: Eleonora Duse e Sarah Bernhardt, quest’ultima fu la prima donna ad interpretare un ruolo maschile, quello di Amleto.
Con la nascita del cinema, ormai la recitazione femminile era sdoganata, ma numerosi sono i film con uomini che recitano en travesti. Nel 1914 Charlie Chaplin, in uno dei suoi primi cortometraggi, interpreta la moglie gelosa in “Un giorno impegnativo”. Wallace Beery interpreta il personaggio femminile Sweedie the Maid in più di 25 film il 1914 e il 1916. Stanlio e Ollio non mancano di camuffarsi da donne per sfuggire a qualche pericolo, incrementando immancabilmente le loro disavventure.
Citando il cinema italiano come non ricordare Plinio Fernando che interpreta Mariangela, la figlia-scimmia di Fantozzi? Abbiamo visto in abiti femminili Enrico Montesano (Pane, burro e marmellata – 1977), Adriano Celentano (Grand hotel Excelsior – 1982), Massimo Boldi e Cristian De Sica (Scuola di ladri – 1986), Peppino De Filippo (Totò e Peppino divisi a Berlino – 1962), Gino Bramieri (I tre nemici – 1963), Totò (Totò Diabolicus – 1962). Nel panorama cinematografico italiano il travestimento è soprattutto legato al genere comico. Di segno leggermente diverso è “Splendori e miseri di Madame Royal” del 1970 con Ugo Tognazzi, dove a tratti traspare una certa malinconia.
E poi c’è il sublime Polo Poli che con il cinema ha avuto poco a che fare, ma che nel panorama teatrale ha fatto storia. Si merita un pagina a parte,
Nel panorama cinematografico internazionale, molto spesso i film che vedono attori interpretare ruoli femminili sono di genere comico. Altra cosa da osservare è che frequentemente gli attori en travesti non recitano ruoli femminili, ma interpretano omosessuali, drag queen, travestiti, transessuali, ed il personaggio porta in sé, ed esplicita, il conflitto d’identità uomo-donna.
Molto diverso è il caso delle attrici che interpretano ruoli maschili, nella maggior parte dei casi si tratta di film in cui predomina la componente drammatica e i personaggi sono donne costrette dalle circostanze a vestire abiti maschili, portando anche qui in scena il conflitto dell’identità, ma lavorando su un piano più sottile ed emotivamente coinvolgente, raramente giocando con il genere comico o con la parodia, e spesso il conflitto va oltre il maschile-femminile, ma tocca il rapporto donna-società. Va evidenziato che il numero di film con attrici che interpretano ruoli maschili è nettamente inferiore a quello dei film interpretati da uomini in ruoli femminili.
Fra i grandi miti del travestimento cinematografico non si può non citare The Rocky Horror Picture Show, del 1975, con un mostruosamente provocante Tim Curry nel ruolo di Frank-N-Furter, diventato immagine archetipica dell’identità mutante. Dopo il Rocky Horror nulla è stato più come prima.
Un altro film di grande rilievo è Addio mia concubina. Ci riaggancia alla tradizione teatrale che vede l’uomo come unico interprete dei ruoli femminili. Il film rievoca grandezze e miserie dell’Opera di Pechino attraverso mezzo secolo di storia cinese (1925-1977). La tela di fondo è una storia d’amore e d’amicizia di due attori, legati per sempre dai ruoli del re e della sua fedele amante nell’opera “Addio mia concubina” (ricordiamo che nell’Opera di Pechino i ruoli femminili sono interpretati esclusivamente da uomini).
Il legame fra i due protagonisti è scosso dalle ondate che sconvolgono l’equilibrio politico e culturale del paese. Nel grande splendore figurativo l’epilogo è tragico e ci porta a riflettere sul rapporto arte e vita, sull’inconciliabilità fra bellezza e rivoluzione. Ancora una volta le figure en travesti sono portatrici – o emblemi – di grandi conflitti.
Spesso i personaggi en travesti sono portatori di dualità non legate solo all’identità di genere, ma portano in sé conflitti che riguardano l’intera esistenza umana, conflitti rappresentati sempre da poli opposti: buio-luce, arte-vita, verità-menzogna. Certo non mancano i film che sul travestimento ci hanno fatto ridere a crepapelle, e che con leggerezza ci hanno mostrato anfratti nascosti dei nostri sogni e delle nostre paure. Di seguito una filmografia parziale, ma significativa:
Una filmografia parziale (ma significativa):
Attori che interpretano ruoli femminili:
- Tony Curtis e Jack Lemmon – A qualcuno piace caldo, regia Billy Wilder, 1959.
- Ugo Tognazzi – Splendori e miserie di Madame Royale, regia Vittorio Caprioli, 1970.
- Tim Curry – The Rocky Horror Picture Show, regia Jim Sharman, (tratto da opera teatrale), 1975.
- Michel Serrault – Il Vizietto I, II, III, regia Èduard Molinaro, (tratto da opera teatrale), 1978.
- Dustin Hoffman – Tootsie, regia Sydney Pollak, 1982.
- Gérard Depardieu – Lui portava i tacchi a spillo, regia Bertrand Blier, 1986.
- Harvey Fierstain – Amici complici amanti, regia Paul Bogart, (tratto da opera teatrale), 1988.
- Miguel Bosé – Tacchi a Spillo, regiaPedro Almodovar, 1991
- Jaye Davidson – La moglie del soldato, regia Neil Jordan, 1992.
- Robin Williams – Mrs. Doubtfire, regia Chris Columbus, 1993.
- Leslie Cheung – Addio mia concubina, regia Chen Kaige, 1993.
- Guy Pearce, Terence Stamp e Hugo Weaving – Priscilla, la regina del deserto, Stephan Elliot, 1994.
- Patrick Swayze – A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar, regia Beeban Kidron, 1995.
- Philip Seymour Hoffman – Flawless (Senza Difetti), regia Joel Schumacher, 1999.
- Willem Dafoe – The Boondock Saints (Giustizia finale), regia Troy Duffy, 1999.
- Jonny Deep – Prima che sia notte, regia Julian Schnabel, 2000.
- John Cameron Mitchell – Hedwig, la. diva con qualcosa in più, regia John Cameron Mitchell, (tratto dal musical), 2001.
- Gael Garcìa Bernal – La Mala Educaciòn, regia Pedro Almodovar, 2004.
- Ejiofor – Kinky Boots, regia Julian Jarrold, 2005.
- Cillian Myrphy – Breakfast on Pluto, regia Neil Jordan, 2005.
- Jeffrey Tambor – Transparent, regia Jules Rosskam, 2005.
- John Travolta – Hairspray, regia Adam Shankman, 2007.
- Rupert Everett – St. Trinian’s, regia Oliver Parker, 2007.
- Eddie Redmayne – The Danish Girl, regia Tom Hooper, 2013.
- Jared Leto – Dallas Buyers Club, regia Craig Borten, 2013.
Attrici che interpretano ruoli maschili:
- Jeanne Moreau – Jules et Jim, regia François Truffoaut, 1962.
- Julie Andrews – Victor Victoria, regia Blake Edwards, 1981.
- Barbra Streisand – Yentl, regia Barbra Streisand, 1983.
- Tilda Swinton – Orlando, regia Sally Potter, (tratto dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf), 1992.
- Hilary Ann Swank – Boys don’t cry, regia Kimberly Peirce, 1999.
- Antonia San Juan (Agrado) – Tutto su mia madre – Pedro Almodovar, 1999.
- Cate Blancett – I’m not there, regia Todd Haynes e Oren Moverman, 2007.
- Glenn Close – Albert Nobbs, regia Rodrigo Garcia, 2011.
- Fionnula Flangan – Transamerica, regia Duncan Tucker, 2005.
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