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Grammatica di base – Conclusioene prima edizione

Conclusione del corso “Grammatica di base”

“Grammatica di base” prima edizione del corso di drammaturgia on line condotto da Gianluca De Col 28/10/2021 – 2/12/2021
Un corso per scoprire i fondamenti della scrittura teatrale attraverso una serie di esercizi pratici mirati allo sviluppo del personaggio e del suo linguaggio, sperimentando le forme del monologo e del dialogo. Un corso dove “sbagliare molto”, perché – citando Heiner Müller – “è in prossimità dell’errore che si trova l’efficacia”.
Si è felicemente concluso il primo laboratorio di drammaturgia on line organizzato da Teatro19. Condividiamo qui i brevi testi che sono stati prodotti e che rispondono ad una richiesta precisa: creare un personaggio con un conflitto esterno ed uno interno e farlo agire in una situazione: un colloquio di lavoro, il conflitto esterno del nostro personaggio consiste nell’avere assoluta necessità di quel lavoro.
Ogni protagonista delle nostre storie deve avere un conflitto esterno, ovvero vuole raggiungere un obiettivo, ma per rendere un personaggio più “umano” è bene assegnargli anche un conflitto interno, questo lo renderà più credibile e permetterà un maggiore riconoscimento da parte del pubblico.
Nei nostri esercizi di scrittura “Colloquio di lavoro” ogni personaggio ha dunque anche un conflitto interno: ogni personaggio ha una caratteristica, una fragilità che lo porta a lottare contro sé stesso (timidezza, orgoglio, scrupoli etici).
L’esercizio: costruire un personaggio ed inserirlo in una situazione: un colloquio di lavoro. Il personaggio deve convincere il datore di lavoro che è la persona giusta per quel ruolo. Il personaggio ha un conflitto esterno: ha bisogno di un lavoro, ed ha un conflitto interno: una caratteristica, una fragilità che lo porta a lottare contro sé stesso (è timido, insicuro, oppure si sottovaluta, oppure è orgoglioso, oppure ha un’etica molto rigida che gli fa considerare quel lavoro in maniera negativa).
Benedetta Casanova
Personaggio: ex professore universitario, 53 anni.
Conflitto interno: è orgoglioso.
(Colloquio di lavoro per un posto di collaboratore scolastico)
“Per rispondere alla sua domanda mi permetta di fare una digressione all’apparenza fuorviante ma alla fine esaustiva. Ho in effetti una notevole competenza sul campo che ha appena citato, a partire dai due volumi sull’archeologia del manoscritto che ho curato per Treccani. Certo non mi sarei aspettato dopo aver lavorato con Treccani di fare un colloquio per la professione di collaboratore scolastico. Come dice? Sì, bidello, si può anche dire così, grazie per avermelo ricordato. Ma d’altronde, per aspera ad astra, no? No, certo, non sa cosa vuol dire, si figuri. Riprendendo la sua questione, ho anche insegnato per diversi anni Filologia romanza e Storia della filologia testuale, ho gestito tre laboratori universitari: Il mestiere del libraio, Storia dell’editoria moderna e – ultimo ma non per importanza – Storia del foglio di carta, dalla pergamena al gigabyte. Vedo che tamburella febbrilmente sul suo orologio, perciò non mi dilungo. Quindi, per rispondere alla sua domanda in maniera diretta: sì, so usare una fotocopiatrice.”
Daniele Gatti
Personaggio: Bruno, ex-autista di pullman, 55 anni, vive da solo ma prima che morisse sua madre viveva con lei. Ogni tanto frequenta una palestra.
Conflitto interno: ipercritico.
(Colloquio presso un negozio di frutta e verdura, gestito da un pakistano)
“Buongiorno, innanzitutto volevo ringraziarla per avermi offerto questa possibilità. Poi volevo dirle che sono una persona molto volenterosa e a che ha molta voglia di riprendere a lavorare. Se mi permette un consiglio, per poter attirare più clientela, pulirei un po’ questo negozio. Ah, frequento da molti anni una palestra, quindi lavori pesanti come spostare casse di frutta non sono un problema per me. Mi permetta solo un’osservazione: quelle mele mi paiono un po’ andate a male; ma sarà stata una svista, può capitare. Ah, purtroppo a causa di un incidente da piccolo mi trovo un po’ a disagio in mezzo ai cani; ho cercato di risolvere questo problema ma purtroppo non ci sono ancora riuscito. Quando inizierei a lavorare? Per me adesso va più che bene.”
Elena Valicenti
Personaggio: donna, 35 anni, artista di strada in cerca di ispirazioni, propositiva/felice.
Conflitto interno: ribelle/anticonformista.
(Ufficio assunzioni INPS , colloquio di lavoro con dirigente.)
“Buon giorno, sono Federica. Sono qui per l’offerta di lavoro, ho letto che cercate un’impiegata amministrativa. Io ho il diploma di ragioniera e a scuola “andavo forte” nelle materie tributarie, in partita doppia e contabilità. Come dice? qui all’INPS si richiede una certa immagine e professionalità?
Certo capisco, “ma” io sul lavoro so essere una persona seria e responsabile! Se c’è da mandare avanti una pratica prima di un’altra, non mi formalizzo! Se c’è da dare una mano ai colleghi, anche se non mi compete, non mi tiro indietro, l’importante è smaltire le pratiche, ridurre gli arretrati! Mah! mi scusi, cosa intende per immagine professionale?
Voglio capire… mi sta dicendo che… che… Ah! Che il mio abbigliamento, stile “hippy”, non la convince perché non si addice al ruolo? .Nemmeno i miei capelli rasta oh!…. Nemmeno questo piccolo tatuaggio sulla fronte?
Allora sa cosa le dico? Neanche lei mi convince con la sua cravatta strizzata al collo!!! Più che un ufficio questo luogo sembra una cella per condannati all’impiccagione!!!! Io ai miei capelli rasta non rinuncio! La saluto!”
Celeste Sergianno
Personaggio: Bayat Safaroglu, ex direttore di museo.
Conflitto interno: la sua etica e la sua religione.
(Colloquio in un fast food.)
“Buongiorno, sono Bayat Safaroglu e volevo ringraziarla per questa opportunità. Come lei può immaginare, cucinare carne è nel DNA del mio popolo!
Sin da piccolo aiutavo mia nonna a cucinare il Piti, lo Shashlik e ovviamente lo Shah Pilaf, il nostro piatto nazionale azerbaigiano. Inoltre parlo tre lingue: l’azerbaigiano, il russo e l’inglese, e questo può essere molto utile nella relazione con i clienti. Tenga presente che l’ospitalità è sempre al primo posto nel nostro paese! Certo, potrebbe essere un po’ spaesato dal mio curriculum, ero direttore di un museo e adesso chiedo lavoro a lei. In realtà, nulla di strano! Mi sono reso conto che quella non era la mia strada, l’aveva scelta qualcun altro per me. La mia vera passione è la cucina e voglio farmi tutto da solo, con il mio talento, non con la raccomandazione di qualcuno.”
(Telefonata a casa, dopo il colloquio.)
“Pronto Bayram! Eccomi – mi senti? Sì è andata molto bene. Sicuramente il posto è mio! No, ovviamente non gli ho ancora detto che non tocco e non cucino il maiale – sai come sono questi cristiani… comunque troverò il modo, intanto inizio, lo sai che abbiamo bisogno di soldi. […]
Irene Valota
Personaggio: Giovanna, sessant’anni, insegnante, nonna, ipercritica.
Conflitto interno: alcolista.
(Colloquio di lavoro dopo una sospensione, era stata trovata ubriaca in compagnia di alcuni suoi studenti.)
“Sì, eccoci qua. Le ho portato tutta la documentazione, glie la consegno, eccola, qui, è tutta sua. Mi permetto solo di farle notare che la cattedra è ancora libera. Mi sembra di capire che nessuno riesca a resistere più di una settimana con i miei ragazzi. Eh, sono impetuosi, ma lei sa bene che io avevo trovato la strategia di tenerli a bada. No, mi lasci finire, perché ho bisogno di dirle tutto. Allora, il punto qual è? Il punto è che il periodo di sospensione è terminato e io sono assolutamente pronta a riprendere il mio lavoro. Ma sì, certo, quello che è successo è stato un errore e stia sicuro che non si ripeterà più. Su questo può metterci la mano sul fuoco. Del resto è stato un episodio isolato, che non sarebbe neanche venuto fuori, se non ci fosse stata quella squallida delazione. Eh, bhe, sì, insomma, come la vuole chiamare, inopportuna? Ma come minimo! In fondo non eravamo a scuola, eravamo tutti fuori. Per un brindisi con gli studenti perdere il posto di lavoro! Mettere a rischio un’onorata carriera, è veramente incredibile È stata una violazione della privacy. Tutta questa storia mi ha ferita, ma soprattutto ha fatto stare male i ragazzi, che da un giorno all’altro hanno perso il loro punto di riferimento. Ma comunque, ora non voglio tornare sul passato. Sì sì, guardi pure tutto il percorso assurdo che ho dovuto fare, è tutto scritto lì. Mah, cosa vuole, quello che è stato è stato. Ora però la cosa importante è che io possa tornare in classe con i miei ragazzi, perché hanno bisogno di me. In me hanno trovato una guida, lo sa bene anche lei che sono l’unica che può aiutarli.”
Lucilla Perrini
Personaggio: Adelmo, 56 anni, bancario, obeso, vive con la mamma.
Conflitto interno: arrogante fuori posto.
“Buongiorno, un attimo che mi asciugo… sarò anche in ritardo ma cinque piani di scale con l’ascensore rotto non si fanno in due secondi… come dite nella pubblicità? “la banca a portata di click”… ah ah ah. Sì scusi sono Adelmo Fracassi e risolvo i problemi. Ma dai, è una citazione da Pulp fiction. Bon, bellezza quando posso parlare con il capo? Ah è lei. Mai avuto un capo donna. Sì, scusi, un direttore. Cosa vuole che le dica? Lei saprà già tutto di me, scuole private, le migliori eh, un posto in banca, nella banca di papà. Poi una vita in cassa. In cassa! Ma si rende conto? E le motivazioni sempre vaghe e false, ma la verità è che se non sono finito sotto psicofarmaci a causa dei giochetti sporchi di tutti i direttori che si sono susseguiti e di quelle serpi dei miei colleghi, è solo merito mio. Bah lasciamo perdere perché mi frullano a mille. Non faccio il finto modesto, odio i finti modesti e la verità è che, mi creda, sono il dirigente che cercate: nessuna confidenza con i sottoposti, ci mancherebbe, inflessibilità, controllo a 360 gradi. E sì, grande stile. Sofia, scusi se mi permetto, non mi guardi così, lei ha già trovato il suo uomo.”
(Frammento di diario di Adelmo Fracassi, scritto prima di andare al colloquio.)
Oggi è il gran giorno. Mamma è da venerdì che è in fibrillazione: mi ha fatto trovare il completo marrone, camicia bianca e cravatta beige tutto stirato e appeso in camera da 3 giorni… se non mi viene ansia solo per questo. Poi vabbè è anche una stella né, stamattina prima di partire mi ha tirato fuori un babà di quelli giganti ripieni di crema che sa che io ci muoio. Boh, stavolta ci spero in questo posto, anche solo per smerdare tutte le serpi che ogni giorno mi trattano come un pirla.
Laura Gamucci
Personaggio: Silvana, ex operatrice del telefono viola.
Conflitto interiore: scrupoli etici.
(Sostiene un colloquio per lavorare in un call-center.)
“Buongiorno mi chiamo Silvana e questo è il mio curriculum. Ho visto la proposta e mi pare che mi calzi a pennello. Ho grandi capacità di ascolto: posso passare ore ad ascoltare senza perdere la concentrazione e senza perdere di vista il focus, prendo molti appunti, sono veloce a scrivere. Sento già che darò moltissimo a questa fantastica squadra. Un minuto e mezzo?
Ah ecco! No, se posso dire: mi permetterà di essere perplessa.
Volevo solamente portarle la mia esperienza decennale maturata presso il Telefono Viola: il minuto e mezzo di ascolto indicato ad ogni persona che chiama, mi pare un niente, un nulla, un tempo impossibile, quasi inumano. Io credo che ogni persona abbia il bisogno di esprimersi totalmente e nella misura in cui si sente.
Mi sto soltanto portando verso un piano di dialettica anche più positivo, per ritornare alla mia iniziale perplessità, per farle notare che proprio del Tempo con la T maiuscola stiamo parlando, cioè parliamo di Kronos, e siamo d’accordo, parliamo di quello che spendiamo nella Relazione, insomma per questo, vorrei riportare alla sua attenzione che la persona si affeziona e compra un prodotto come il vostro .
No no citavo, scusi, non so se Basaglia le dice qualcosa… No, scusi.
Dico: non proprio dieci minuti ma… sei? No, va bene quattro, ma bisogna proprio cronometrare? Sì, certo, ci riuscirò assolutamente, del resto vedendola, sentendo la sua voce, mi pare che anche lei sia una persona come dire – mi permetto – autentica, e se posso, prima di congedarmi, nei suoi atteggiamenti vocali, insomma sento che di fondo anche lei desidera la solidarietà umana, l’attenzione e l’ascolto, sono fiduciosa, positivamente colpita, io credo che ce la farò, non credo più di tre minuti, sì, compresi i saluti. Sì. Grazie, allora mi farà sapere, prometto una telefonata di massimo mezzo minuto. Grazie.”
(Sorriso e risata nervosa, esce congedandosi con una buona stretta di mano, inciampando nel tappetino sotto alla sedia.)
Mara Fritz
Personaggio: Armido Foschetti, 64 anni, pensionato.
Conflitto interiore: ipercritico.
(Colloquio di lavoro come baby-sitter presso i coniugi Baldi-Nardini imprenditori e dirigenti d’azienda e genitori di 4 figli.)
“Come specificato sul curricula, in aggiunta a 30 anni di esperienza nell’insegnamento scolastico sarei utile in molti modi. Orto e giardino per me non hanno segreti e, oltre a condividere la conoscenza della natura i bimbi apprezzeranno i frutti e i fiori che produrremo.
Dunque dicevo, gradisco le faccende di casa, m’intendo d’arte, elettricità, idraulica e falegnameria; ho notato che questa elegante abitazione necessita di alcuni lavoretti e, se i due più grandi rivelassero attitudine potrebbe essere una buona palestra per loro, che vedo, sono già campioni di Mortal Kombat. Naturalmente ho la patente di guida per scortarli ovunque e apprezzo stare sulle panchine dei parchi intrisi di risa e giochi dei bimbi, difatti ho già visto quei vostri quattro discoletti. Aggiungo che per diletto insegno yoga.
Vi ringrazio del tempo prezioso, signori. No. Lunedì non riesco proprio ad iniziare. Facciamo così, se seguirete un corso educativo per genitori ne potremo riparlare. Arrivederci.”
Nina Arioli
Personaggio: Marlene, donna, di 40 anni, bibliotecaria, ha un atteggiamento solitamente propositivo.
Conflitto interno: principi etici.
(Colloquio di lavoro per Amazon, come addetta di magazzino. Marlene non acquista online, per principio sostiene solo ed esclusivamente il commercio locale. Conosce e sostiene pienamente le proteste dei lavoratori di Amazon. Vorrebbe lavorare ovunque, tranne che qui.)
“Buon giorno, piacere Marlene. Vedo che ha già il mio curriculum, come avrà letto ho un’esperienza ultra decennale come bibliotecaria.
Sì… capisco la sua perplessità, è piuttosto comune pensare che i bibliotecari appartengano a quella categoria di lavoratori che prendono un salario senza faticare troppo ma, mi creda, decisamente non è così. C’è un grande lavoro d’organizzazione dietro alla gestione di una biblioteca: è necessario un costante aggiornamento e, avere una mente che sa classificare, aiuta molto. Magari non sembra ma io sono molto brava sa? E poi… non pensa anche lei che siano tutte caratteristiche perfette per lavorare in un magazzino?
Oddio magari “magazzino” non è proprio la parola giusta, visto i chilometri quadrati di cementificazione fatti per costruire questa enormità, sì, insomma, a chi importa della natura e del paesaggio se si usa la scusa di creare posti di lavoro no?
Ha ragione, mi scusi, non volevo divagare… anche se non le nego che nell’arrivare mi sono sentita come un po’ come Winston Smith in 1984, non è che ogni tanto anche qui da un mega schermo compare il Grande-Bezos-fratello con qualche slogan per l’aumento della produttività… no eh?
Ha ragione, mi scusi non fa ridere, non volevo divagare… quando lavoro sono molto attenta, precisa, concentrata e mi piace molto avere a che fare con le persone, quindi legherò sicuramente coi colleghi, a meno che… a meno che non sia vero quello che si dice sul fatto che durante il turno non è permesso parlare tra colleghi e che il vero capo, qui, è l’algoritmo. No beh, credo che non sia vero. Alle persone piace esagerare. A me non piacciono le chiacchiere, ma ci tengo molto alla verità, quello sì. Infatti, a onor del vero, le dico che mi sono già letta il contratto collettivo che applicate qui, sa, con un padre sindacalista è quasi un vizio di famiglia… ah, però ci tengo a dire che non sono iscritta a nessuna sigla sindacale, proprio nessuna! E spero non ce ne sia necessità qui, sicuramente no, lei che dice?
Comunque, parlando di verità, che mi sembra di capire che è un argomento che le sta a cuore, se non l’ha letto le consiglio “La verità non ci piace abbastanza. Il virus della disinformazione fra bufale, web e giornali” di Matteo Grandi edito Longanesi. Le piacerà di certo si fidi, sono molto brava nel consigliare libri… Ah i libri, non potrei immaginare una vita senza libri! Un po’ mi fa orrore pensare che le persone li comprino online, voglio dire… Insomma questa cosa del “aggiungi al carrello” io…
Come dice? Ha ragione, per vostra fortuna credo di essere l’unica al mondo a pensarla così… ma tornando a noi com’è che dite qui? «Work Hard. Have Fun. Make History.» allora cerchiamo di farla insieme questa storia!
Mi scusi, non volevo divagare… mi diceva che l’assunzione sarebbe a tempo determinato per tre mesi più possibilità di rinnovo?”

Corsi di drammaturgia on line, a febbraio 2022 la nuova edizione:

Grammatica di base: un corso per scoprire i fondamenti della scrittura teatrale attraverso una serie di esercizi pratici mirati allo sviluppo del personaggio e del suo linguaggio, sperimentando le forme del monologo e del dialogo. Un corso dove “sbagliare molto”, perché – citando Heiner Müller – “è in prossimità dell’errore che si trova l’efficacia”.
1 incontro di prova + 5 incontri on line
Massimo 10 partecipanti minimo 5 partecipanti
Calendario:
Lezione di prova: lunedì 31 gennaio 20.30 – 22.30
Corso on line: i lunedì 7, 14, 21, 28 febbraio, 7 marzo dalle 20.30 alle 22.30

Grammatica intermedia: gli archetipi e la struttura del mito ad uso della scrittura drammaturgica, a partire da “Il viaggio dell’eroe” di Chris Vogler.
1 incontro di prova + 7 incontri on line
Massimo 10 partecipanti minimo 5 partecipanti
Calendario:
Lezione di prova: giovedì 3 febbraio 20.30 – 22.30
Corso on line: i giovedì 10, 17, 24 febbraio, 3, 10, 17, 24 marzo dalle 20.30 alle 22.30

Per iscrizioni ed informazioni: info@teatro19.com – 335 8007161