Gianluca De Col Scrittura | Teatro | Formazione

Grammatica di base – Conclusione seconda edizione

5 Autori in cerca di personaggi

Testi finali del corso di drammaturgia on-line di Teatro19 “Grammatica di base” (seconda edizione) condotto da Gianluca De Col. Partecipanti: Sara D’Onofrio, Marco Dotta, Laura Mancini, Alessandro Mombelli, Greta Verzi.

Gli esercizi:
– osservare una persona in un luogo pubblico.
– cercare il linguaggio del personaggio attraverso la forma del diario.
– creare dialoghi fra i diversi personaggi creati dai partecipanti.

I personaggi:

Gemma Sterzing (A. M.)
Una signora sui 65 anni.
Cappotto rosso trapuntato.
Scarpe nere con tacco.
Capigliatura ordinata con le meches.
Una borsetta un poco usurata e demodè.
Separata da Hans Sterzing, direttore della nota azienda di latticini Sterzing-Vipiteno.

Biondona (G. V.)
Una donna di 40 – 45 anni con i capelli lunghi, lisci, biondi.
Occhiali da sole grandi, rotondi, montatura dorata, lenti grigie sfumate.
Labbra grandi, rifatte; rossetto rosa-arancio.
Giacca corta, imbottita, bianca; pantaloni beige attillati; stivaletti di pelle, bianchi, con tacchi alti.
Mani affusolate, con unghie lunghe, laccate; ad ogni dito ha un anello, un anello dorato particolarmente vistoso sull’indice.

Toni “stinchi boni” (G. V.)
Un uomo alto, robusto, leggermente gobbo, di 50-60 anni.
Baffi scuri e curati.
Mani grandi e forti, leggermente unte, con le unghie corte.
Grembiule bianco pieno di macchie di unto, con un taschino da dove esce il manico di un paio di grandi forbici.
Berretto di lana blu scuro.
Vende stinchi al mercato, sul suo furgone compare la scritta “da Toni stinchi boni”.
Parla in dialetto bellunese. Il suo dire è ricco di bestemmie.

Fabio (M. C.)
Ragazzo.
Lavora come barista in un locale in centro.
Sotto stress la sua balbuzie si acuisce.

Mariella (L. M.)
Donna bassa con una corporatura robusta.
I capelli tinti di marrone chiaro, corti e ordinati.
La donna indossa un maglione bianco, dei pantaloni marroni e una giacca dello stesso colore.
Tiene stretta a sé una borsa bianca.
Signora sui 75 anni.
Ha problemi di sordità.
Non le è stata rinnovata la patente.
Volitiva e testarda.
Parla soprattutto in dialetto bresciano.

Il Poeta (S. D.O)
Uomo alto, sottile.
Capelli brizzolati, corti e disordinati.
Mani affusolate, unghie pulite e leggermente lunghe.
L’uomo sfoglia un grande libro d’arte.
Sguardo intenso e intento sulla pagina.

I testi – pagine di diario e alcuni incidenti

Diario della Biondona (G. V.)

Brescia, Domenica 13 Febbraio 2022, ore 9:45

Specchio dei miei pensieri.
Sveglia. Più presto, oggi. C’è il mercato in centro. Devo prepararmi. Devo vestirmi.
Devo truccarmi. Non voglio alzarmi e andare allo specchio. Allo specchio
mi piaccio solo dopo.
Alzati. Le ciabatte di pelo sono davvero chic d’inverno. Oggi devo farmi la doccia.
Per fortuna mi sono già depilata ieri. Tutta.
Dopo la doccia mi liscio i capelli. Con la nuova tinta sono proprio figa. Liscia. Tutta.
Bionda platino argento dorata. Tutta.
Trucco: salmone perlato. Si, metto la camicetta salmone, oggi. Con il salmone: il beige. I pantaloni beige mi fanno il culo da negra. Così vediamo se non mi vedono.
Vediamo se non mi vedono. Tutti.
Tutti mi vedono. Tutti mi vedono? Tutti mi devono vedere. Mi devono guardare.
Tutti. Almeno il culo. Almeno la bocca, con tutti i soldi che mi è costata.
Manco la uso.
Oggi salmone. Magari mi invitano al sushi. Anche il rossetto salmone. L’ombretto salmone perlato. O oro. Salmone dorato. Biondo dorato. Ah, c’è scritto rosso corallo.
Beh, corallo, salmone… Basta che me lo guardano. Il culo.
Non possono non guardarlo. Tutti.
Domani è San Valentino. Oggi faccio colazione in centro: una centrifuga al Manin.
C’è il mercato oggi. C’è il mio uomo. Oggi. Oggi è il giorno giusto. Il mio giorno.
Il mio uomo? Oggi? Metto gli stivali alti. Gli anelli dorati.
Sempre tua.

Diario di Gemma Sterzing (A. M.)

Brescia, Giovedì 17 Febbraio ventidue ore 22:57

Cara Rose, Matilde è capace di inquietarmi in modo straordinario! Je suis tellement désolée…
Certo! Scelta da chi sai tu come collaboratrice famigliare… da quell’alpino capace di occuparsi solo di vacche, un nome una minaccia! Hans Sterzing!
Collaboratrice di certo non le si addice, piuttosto direi disordinatrice personale! Pensa… ho trovato un piatto della collezione abbandonato sul tavolo, terible! Con tutti gli impegni che avrà ora dato che è impiegata part-time! Sempre in giro con le amiche a bighellonare tra vetrine di oggetti a basso costo e pettegolezzi! Hai notato come si trucca quando esce?
Buonanotte ma chère.
Tua Gemma.

Diario di Fabio (M. D.)

Brescia, Domenica 13 Febbraio 2022, ore 23:30

Eccomi tornato da poco, doccia fatta e già nel letto.
Oggi la giornata era splendida, anche ieri lo era, il cielo limpido e azzurro, il sole splendente, temperatura buona. […]
In città c’era un sacco di gente, quasi come in periodo pre-covid, appena sono arrivato ho iniziato subito a lavorare di lena.
Comunque… scrivo perchè una cosa è successa…
Nel tardo pomeriggio, non avevo iniziato da tantissimo, con il locale già pieno, è entrata una ragazza. Una turista, facile da capire: macchina fotografica in mano, accento meridionale… sola.
Ho dovuto farla aspettare un attimo, poi al primo tavolo che si è liberato l’ho fatta accomodare.
E la osservavo. C’era qualcosa di strano, di particolare, il suo modo di fare, sembrava che si stesse sedendo al suo solito posto, come se ci venisse da sempre, anzi come se lei venisse sempre lì e si sedesse sempre proprio in quel posto, una naturalezza che non mi faceva toglierle gli occhi di dosso. Non solo: quel tavolino all’angolo con la vetrata che guarda sulla via, ecco, a quel tavolino, nessuno si siede come si è seduta lei, di spalle alla vetrata, per di più se da sola; tutti vogliono guardare fuori, lei no. Si siede di schiena, decisa a lasciarsi il mondo alle spalle, a godersi quel momento da sola con sé stessa, e tutto il mondo fuori.
Aveva i capelli rossicci, quasi arancioni direi, ricci. Le cose attorno le facevano da cornice: il divano arancione faceva pendant coi suoi capelli, le arance essiccate nella cloche sembravano pennellate di colore messe apposta da un pittore per dare risalto a quella ragazza nell’angolo.
Tutto attorno mi portava a guardare lei. […]
Stavo facendo dei cocktail da paura, andavo alla grande: decorazioni, petali, spezie, ero al top… sono andato a prenderle l’ordine e lei cosa chiede? Uno spritz… noooo, non poteva… mi sono fatto coraggio e le ho chiesto se le andava di assaggiare altro, sempre a base Aperol, ma di mia creazione… ancora top, ne ha presi due, le sono piaciuti!
E niente, ovviamente poi se n’è andata.
Un sorriso che sfondava la mascherina quando è passata in cassa, mi ha martellato in testa per ore.
Adiòs.
Il solito sognatore del cazzo. Notte.

Diario di Gemma Sterzing (A. M.)

Brescia, Venerdì 18 Febbraio ventidue ore 21:00

Carissima Rose, segreto dei miei segreti, oggi un nuovo inizio! È esattamente un anno che non parlo tedesco e soprattutto non sento più quel suono duro, pieno di spigoli, tranchant!
Se in più aggiungi d’aver cambiato i pascoli per i jardins de plantes, la vita da eremita per quella di città e gli zoccoli in legno per le mie nuove décolleté mi sembra di essere tornata a nuova vita! La vie en rose come cantava la divina Edith Piaf! Vado subito ad ascoltarla!
Tua Gemma

Incidente stradale n° 1 (L. M.)

Brescia, Venerdì 18 Febbraio 2022, ore 14:00

Personaggi: Fabio, Mariella.
Il cielo è limpido. È una piacevolissima giornata di primavera. Fabio sta andando al Bar dove lavora, ha appuntamento fuori dall’orario di lavoro con Giusy, la turista che ha conosciuto da poco proprio nel bar dove lavora.
Si troveranno lì per bere qualcosa. È il loro primo appuntamento ed è molto agitato. È in orario, secondo la sua tabella di marcia, perché in realtà è in anticipo di 10 minuti esatti.
Mariella sta tornando dal supermercato dopo aver fatto la spesa. La patente non le è stata rinnovata, ma lei è convinta di sapere meglio di chiunque altro se è ancora in grado di guidare o meno.
Mentre sta attraversando un incrocio, Mariella manca la precedenza e entra con il muso della macchina nella portiera posteriore del veicolo di Fabio.
Dopo un attimo di panico i due scendono dalle vetture e si mettono a guardare i danni.

Fabio: Si-si-signora, ma è impazzita?!
Mariella: Tutto bene, grazie. Non si preoccupi. Lei mi sembra un omo bel forte, quindi la starà sicuramench be’. L’è un pecato per la benna. Non son fatte più come quelle de na olta. Na olta duravano cent’anni… ades ala prima buttarella son da rotamà.
Fabio: Co-co-come prima bottarella?! Mi scusi, eh, ma questa a me non sembra una bo-bo-bottarella!
Mariella: Ma ga rasù, l’è na bottarella, basta atacà chel pes lè là e chel là in basso lè come nuova.
Fabio: Signora, mi scusi…
Mariella: Un po’ di vernis de chela buna e via!
Fabio: Signora…
Mariella: Io me ne intedo sa? El me Pierino, pace all’anima, laurava en fabrica, l’era brav fes prope e lui el disia semper: “Ojo de gomet l’è toch chel che ta serve”.
Fabio: Si-si-signora, mi-mi-mi scusi ma me non me ne fre-fre-frega un ca-un-ca-un-ca-ca-cazzo. Chiamiamo la polizia e facciamo la constatazione che i-i-io avrei un apu-apu-apuntamento.
Mariella: Non diga mia stupidate, i poloch?!? A fa chi? Me sto be’, te te ste be’, la benna sta be’, l’è un po’ amacada, ma la va.
Fabio: Un po’ ammaccata?!? Ma se si è sta-sta-staccato il pa-pa-paraurti!
Mariella: Eeeeeh stacatch. L’è un po’ sbilenco, 50 euro e i mecanech brai tacca su tuch e via. To’ ciapa’, e altre 50 per il disturbo.

Diario del Poeta (S. D.O.) con annotazioni fotografiche di (A. M.)

Brescia, Venerdì 18 Febbraio 2022 ore 23.15

Quattro finestre ad arco
penetra fortissima luce
che illumina ogni cosa. / obiettivo 24mm – scatto iso 100, diaframma F8, tempo 1/80 sec.
Aderente ad una finestra
un vecchio tavolino leggero
pieghevole di plastica
con gambette metallo,
macchiato di colore indelebile. / obiettivo 50mm – scatto iso 100, diaframma F5.6, tempo 1/250sec.
Sul tavolo appoggiato un borsello marrone
piccolo, di pelle con impunture di colore a contrasto,
aperto e semivuoto; / obiettivo 55mm macro – scatto iso 100, diaframma F4, tempo 1/100 sec.
la tracolla a penzoloni. / obiettivo 50mm – scatto iso 200, diaframma F5.6, tempo 1/100 sec.
Scatola che contiene pennelli racchiusi come mazzi di fiori,
lucenti variopinti di forme e spessori diversi. / obiettivo 55mm macro – scatto iso 200, diaframma F4, tempo 1/100 sec.
Per terra sul pavimento di legno scricchiolante
uno specchio dorato, rettangolare, alto cinquanta centimetri,
appoggiato /reclinato, un po’ impolverato. Riflette. / obiettivo 60mm – scatto iso 100, diaframma F4, tempo 1/100 sec.
Squarcio di una poltrona di camoscio bianca,
un piede femminile con calzino nero, / obiettivo 105mm – scatto iso 200, diaframma F3.5, tempo 1/125 sec.
porzione di finestra;
sullo sfondo tetti
e un grande pino
dritto come un fuso. / obiettivo 200mm – scatto iso 100, diaframma F8, tempo 1/400 sec.

Diario di Gemma Sterzing (A. M.)

Brescia, Sabato 19 Febbraio ventidue ore 21:35

Carissima Rose, segreto dei miei segreti, j’adore Camille, absolument! Sempre così adeguata, alla moda, con le sue maniere raffinate…non a caso è di Cannes… Beh, che sorte felice! Per non parlare della sua messa in piega sempre impeccabile! Pare che non conosca stanchezza per occuparsi con cura di ogni cosa. Domani mi ha invitato alla sua mostra, che pittrice excellente!
Inutile dirti che vado con vero piacere, anche se ho solo un giorno per pensare al vestito parbleu! Sai Rose penso che Camille abbia un influsso molto positivo su di me, dopo il felice abbandono del vacher ho trovato in lei un’autentica amica!
Tua Gemma.

Incidente stradale n° 2 (M. D.)

Brescia, Sabato 19 Febbraio 2022, ore 14:00

Personaggi: Fabio, Biondona
Fabio ha appuntamento con Giusy alle 14:30per portarla in stazione dove prenderà il treno che la riporterà a Napoli. Sul sedile porta con sé: macchina fotografica di Giusy aggiustata, maglietta da donna bianca con la scritta arancione “I love spritz”, un mazzo di fiori.
A un passaggio pedonale Fabio prima rallenta e poi si ferma per far passare una donna con bambina, sta per riprendere la marcia quando viene tamponato. Ci impiega qualche secondo per capire cosa sia successo, quindi scende dall’auto. Vede il posteriore della sua auto ammaccato e una signora bionda, sui 40-45 anni, con grosse labbra rifatte di colore rosa, occhiali da sole rotondi molto grandi, ancora seduta al volante della sua auto.

Fabio: Ma ma ma, non ha visto?! …Può sc-sc-scendere per favore?
(Biondona apre la portiera ma non scende, si guarda allo specchietto e si sistema i capelli)
Fabio: Mi scusi?!? Mi fa il pia pia piacere di venire a vedere??? Venga a vedere, gua-gua-guardi qua!!!
(Biondona scende con molta calma)
Fabio: Si rende conto che c’erano una donna e u-u-una bambina sulle strisce pedonali??? Ma do-do-dove stava guardando?
Biondona: Sono desolata, porrò rimedio.
Fabio: È sì, per fo-fo-forza, qui c’è un bel danno da sistemare. Ma vediamo di sbr-sbr-sbrigarci, non ho tempo adesso. Ce l’ha una co-co-q1 constatazione amichevole?
Biondona: Non saprei, vado a vedere.
Fabio: No lasci sta stare, faccio delle fotografie col cellulare intanto, poi la chiamo e ci mettiamo d’a-d’a-d’accordo più tardi, va bene? Ora devo andare per forza, non po-po-posso fermarmi adesso.
Biondona: Va bene, come preferisci, mi dici almeno il tuo nome?
Fabio: Fabio, ora mi lasci il suo nu-nu-numero di telefono per richiamarla, che poi ci mettiamo d’a-d’a-d’accordo e facciamo tutta la co-co-constatazione, va bene?
Biondona: Sì, allora il mio numero è 335-7582477… 77 come le gambe delle donne.
Fabio: Ok, ora devo scappare. La richiamo più tardi.
Biondona: Aspetta, fammi almeno uno squillo prima, così ho anche io il tuo numero e siamo sicuri che l’hai segnato giusto.
Fabio: Sì, va bene.
Biondona: Prendo il cellulare.
(La Biondona con il sedere fuori dalla portiera del guidatore, bene in vista e palesemente in mostra, cerca e prende il cellulare dalla borsetta appoggiata al posto del passeggero).
Biondona: Trovato.
Fabio: Sto chiamando.
Biondona: (risponde) Pronto!
Fabio: Sono io! … ok, il nu-nu-numero è giusto, ci sentiamo più tardi.
Biondona: Scusa, mi potresti gentilmente parcheggiare l’auto, ho preso un brutto colpo e non so se me la sento di guidare adesso.
Fabio: Ascolti… Sì, va bene, ora mi-mi-mi sposto e la parcheggio a lato, arrivo.
(Fabio compie tutte le manovre necessarie per spostare le auto e parcheggiare a lato quella della signora biondona, che nel frattempo attende in piedi sul marciapiede e vede il mazzo di fiori sul sedile di Fabio)
Fabio: Ecco le sue chiavi, la saluto, devo an-an-andare.
Biondona: Sei balbuziente.
Fabio: Sì signora, dalla nascita, soprattutto nei mo-mo-momenti di stress.
Biondona: Posso fare qualcosa?
Fabio: No, adesso devo pro-pro-proprio andare, la richiamo più tardi.
Biondona: E io cosa faccio, resto qui ad aspettarti?
Fabio: Ma no, no-no-non resti qui, vada dove vuole, la richiamo e ci mettiamo d’a-d’a-d’accordo.
Biondona: Se torno a casa mia mi raggiungi lì?
Fabio: Come vuole signora, a-a-anche un bar va benissimo.
Biondona: Mi sento svenire, non so se ce la faccio a guidare…
Fabio: Signora! St-st-stia calma! Dopo sistemiamo tutto!
Biondona: Sei molto carino e gentile, peccato non essere più una giovincella, chissà che conquiste che fai, vero?!
Fabio: Arrivederci!
Biondona: Chiamami!


Diario di Gemma Sterzing (A. M.)

Brescia, Domenica 20 Febbraio ventidue ore 15:00

Carissima Rose, segreto dei miei segreti, le lezioni con Camille procedono très bien, tu entends?
Mi ha anche detto che la mia pronuncia è decisamente migliorata, ha detto «agréable», capisci? Gradevole! In soli sei mesi! Oh che fortuna, che buona notizia! Non potevo non scrivertelo chérie. Ora leggo qualche pagina di «Bel Ami», anche se per quanto affascinante con una come me non l’avrebbe certo spuntata! Tu le sais! Eleganti ma decise… femme forte!
Domenica alla mostra voglio fare bella figura con Camille, mi ha detto che probabilmente arriveranno alcuni amici dalla capitale, capisci Rose? Proprio da Paris!
Tua Gemma.

Diario del Poeta (S. D.O.)

Brescia, Domenica 20 Febbraio 2022, ore 23:54

Un dialogo non facile
Personaggi: Lui, Lei
Lei disse – sta per piovere –
Lui guardò fuori e pianse
Lei disse – potremmo camminare –
Lui inciampò.
Lei disse – c’è odore di neve –
Lui si ferì.
Lei disse – guarda! –
Lui chinò il capo e sospirò.
Lei disse – bussano alla porta –
Lui socchiuse le palpebre e sognò
… di sognare…
di prendere le sue mani.
Lui si svegliò.
Lei tacque.

Incidente d’auto n° 3 (G. V.)

Brescia, Domenica 20 Febbraio 2022, ore 17:00


Personaggi: Mariella, Toni “stinchi boni
A Mariella non è stata rinnovata la patente a causa della sordità, Toni è in trasferta con il suo furgone in occasione di un ritrovo degli Alpini, ha bevuto qualche “ombra” di troppo.

Toni: Diocan, varda questa! Femena po, no le sa guidar, diocan! E le anca vecia, orcodio. (Rivolto a Mariella.) Siora! La me scuse sala, se ala inacort che la me é vegnesta entro te la portèla? Siora!
Mariella:El teremoto. Signur, el teremoto. Avete mica sentito el teremoto? Tuto che tremava, era tuto che tremava.
Toni: Al taremot? Ma ela insemenida siora? Al taremot? Ela drio ciorme par i cojoni? La me é vegnesta entro te la fiancada e la pensa al taremot? Dentro per la fiancata, signora, mi è venuta dentro per la fiancata!
Mariella:Si che mi sono spaventata, oh signur signur. Come siete gentile voalter. Avé l’infézna de mio marito quando che era giovane. Lü l’ia più alto e màgher. Come era belo, mio marito. Lü l’ia fès bel.
Toni: Diocan, siora! La me é gnesta dentro te la portéla in retromarcia, porcodio! No me ciava an cazo de so om! E adess la me paga i dani, e diocan, se la me paga i dani.
Mariella: Si, i’è pasati tanti ani. Signur signur, pace all’anima sua.
Toni: I dani, diocan! No i ani! Èrela bionda da dóvena, siora? Sicuro che la era bionda, diocan, lenta e insemenida! Auguri a gnerghen fora da sta situazion adess, auguri!
Mariella: Si, gh’óm pasato momenti duri insieme con lü, eh signur. La ia gnara, signur signur, gnara. Mè a m’arcòrd ancora ad cl’eltra guera…
Toni:La guera? Diocan, siora, la guera adess? Ela drio parlar de la guera? Adess la é finida parché quando che na vecia taca a parlar de la guera no la é pì finida, diocan. Ma porcodio, la é come Rochi Rochèl sta vecia insemenida, la sgràmola te le recie fin a consumarle, diocan. Fae che po? Cosa faciamo signora? E ho anca beést doi ombre prima de partir, diocan… se i me fa al paloncino i me tira do i ponti te la patente e qua no conosse al vigile. E questa la parla e la parla… No la capiss gnent no. Non capisse niente signora, niente! Avaràla la patente? Se stae qua la desfe, la desfe, diocan! E no voi che i me tire do i ponti, che ghe no già pers massa. Bon siora, mi vae parché no gh’en pose pì e son de corsa. Sani, Signora, io vado che sono di corsa.
Mariella: Avete perso la borsa?

Diario di Gemma Sterzing (A. M.)

Brescia, Lunedì 21 Febbraio ventidue ore 19:00

Cara Rose, non puoi immaginare cos’è successo ieri… les choses absurdes de février! Iericamminavo per Viale Venezia verso il supermercato, tranquilla, con la faccia al sole, radiosa, insomma un’ottima giornata! Ma appena varcato l’ingresso chi incontro? Chi Rose? Lui! Sì, Hans, Hans Sterzing in persona! Oh cielo non l’avevo più visto a Brescia dopo il divorzio! Era lì al banco dello yogurt! Lo yogurt! Che mancanza di fantasia! Che povertà d’estro! Le monde est bizarre!
Tua Gemma.

Incidente d’auto n° 4 (S. D.O.)

Brescia, Martedì 22 Febbraio 2022, ore 10:00


Personaggi: Il Poeta, Gemma Sterzing
Il poeta, a bordo della sua auto, tampona Gemma. I due scendono dalle rispettive auto, illesi.

Gemma: Oh Mon Dieu! Bordel de merde!
Poeta: Signora, non si agiti.
Gemma: Madame, prego.
Poeta: Madame, si calmi.
Gemma: Mais… Mon Dieu! Vous parlez français! Je suis Gemma, Gemma Sterzing…
Poeta: Un nome ch’è una promessa di fioritura! Vous êtes une fleur!
Gemma: Et vuos? Lei come si chiama?
Poeta: Girolamo, Girolamo Sterzing.
Gemma: (Sbiancando.) Sterzing?!? Mon Dieu!
(Gemma perde i sensi e si accascia nelle braccia del poeta.
Il poeta la schiaffeggia dolcemente, sono più carezze che schiaffetti. Lei rinviene e risguiscia in piedi.)
Poeta: Oh, il fiore è risbocciato!
Gemma: Come ha detto che si chiama?
Poeta: Girolamo, Girolamo Sterzing.
Gemma: (Sbiancando.) Sterzing?!? Mon Dieu!
(Gemma perde i sensi e si accascia nelle braccia del poeta.
Il poeta la schiaffeggia dolcemente, sono più carezze che schiaffetti. Lei rinviene e risguiscia in piedi.)
Poeta: Oh, il fiore è risbocciato!
Gemma: Come ha detto che si chiama?
Poeta: Girolamo, Girolamo Sterzing.
Gemma: (Sbiancando.) Sterzing?!? Mon Dieu!
(Gemma perde i sensi e si accascia nelle braccia del poeta.
Il poeta la schiaffeggia dolcemente, sono più carezze che schiaffetti. Lei rinviene e risguiscia in piedi.)
Gemma: Come ha detto che si chiama?
Poeta: Girolamo, Girolamo Sterzing.
Gemma: (Sbiancando.) Ma lo Sterzing dello yogurt?
Poeta: No! Sterzing del letame!
Gemma: Mais c’est merveilleux!