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Cassandra Casbah

Cassandra Casbah - Mi
Ritratto di Filippo Michelangelo Ceredi

Cassandra Casbah è un personaggio teatrale basato sulla tradizione millenaria che vede l’uomo interpretare ruoli femminili.

Semplicemente divina. E non c’è niente di più complicato della semplicità. Intemperante, gaudente, melodrammatica, selvatica, ironica, tagliente. Cassandra: come la profetessa non creduta. Casbah: come la Casbah di Porta Chica di Milano, il quartiere malfamato dei ladri, delle prostitute e dei travestiti.
Cassandra Casbah

Le prime apparizioni – Milano

Nel 2009, a Milano, per la prima volta appare Cassandra Casbah. Cassandra, come la profetessa non creduta. Casbah, come l’antico nome del quartiere milanese in cui fa le sue apparizioni: la Casbah di Porta Chica, nella zona della Conca del Naviglio. Un tempo era la zona della malavita e della prostituzione.
Cassandra abita nella “casa delle bambole”, il palazzo dove – negli anni ‘70 – vivevano e lavoravano i travestiti. Lì conosce qualcuna delle storiche abitanti e scopre che lì sorgeva il celebre l’Alexander: il primo locale di Milano dove si esibivano le drag queen. Cassandra appare in quel quartiere, e si sente subito a casa.

La Serata Gaudenzia – Milano

Dal 2009 al 2014 nel quartiere della Casbah, Cassandra conduce la Serata Gaudenzia, uno spettacolo a cadenza settimanale. Dapprima al Balakobako Caffè, in via Gaudenzio Ferrari (da qui il nome “Gaudenzia”), poi, dopo una breve tappa al Ponky Bar, approda definitivamente al Cicco Simonetta.
La serata Gaudenzia è uno spettacolo teatrale di varietà, con canzoni in play back, ospiti, ma soprattutto uno spettacolo di letture, di poesie, di racconti goliardici e di improvvisazione con il pubblico.
La Gaudenzia diventa una macro drammaturgia della durata di cinque anni. Cominciava ad ottobre e finiva a maggio/giugno. Circa 40 serate all’anno. Per cinque anni fanno 200 spettacoli. Tutti diversi, ognuno con un tema ed un titolo diverso.
Alla Gaudenzia ci sono presenze fisse: nei primi anni Mister D., Miss Understood, poi Huma, Ladalgisa, Lady Violet, il Folletto. Ogni serata ha un ospite diverso. Salgono sul palco della Gaudenzia cantanti, musicisti, attori, poeti e ballerini.
Nelle serate di gala: Lady O, una meravigliosa creatura dal fascino irresistibile, e fata madrina di Cassandra. A volte, qualche spettatore affezionato entra a far parte dello spettacolo e sale sul palco.
Ma com’è Cassandra vista dal pubblico? “È coperta dalla testa ai piedi di maestosità, a cavallo fra l’antico e l’attuale, l’Oriente, l’Ottocento e l’animalier. […] Chi partecipa alle Gaudenzie ha recepito la presenza di un attore capace di giostrare il femminile con il maschile senza farci caso, senza sbavature.” Così scrive Benedetta Barzini nella prefazione al libro “Cassandra Casbah, 5 anni di Gaudenzia – un lustro e molti lustrini“.
Oltre alla Gaudenzia, Cassandra esegue performance in diversi teatri, frequenta il mondo culturale underground milanese, ed è presente numerose volte come ospite alle trasmissioni di Radio Popolare.
Piano piano, la sua formazione teatrale si fece sentire e gli spettacoli si evolsero. La presenza dei testi, una delle caratteristiche peculiari della Gaudenzia che io ho seguito, la poneva in una posizione “anomala” rispetto alle drag queen di stampo tradizionale. Anche i modi di definirsi si evolsero con le performance: da “Cassandra drag queen”, passò a “Cassandra la prima drag queen intellettuale, che rifiuta l’appellativo di drag queen per farsi chiamare operatrice culturale en travestì”, ma il personaggio era ancora in evoluzione ai tempi dell’intervista. Tuttavia per semplicità Gianluca diceva: “lavoro come drag queen, anche se oramai “il trucco, il costume sono in secondo piano rispetto all’interpretazione” […] Ciò che la differenzia è la sua evidente capacità recitativa, che gli ha permesso di elaborare e approfondire un personaggio molto ben costruito e sfaccettato, e la lettura di testi come performance.”
Marcello Francioni, tesi di Laurea È un attimo. “Relazionalità, performance e politica tra le drag-queen di Milano“, Corso di Laurea magistrale in Antropologia culturale, Etnologia ed Etnolinguistica, Anno Accademico 2012/13, Università Ca’ Foscari di Venezia, (pp. 77-79).

Macao – Milano

Nel 2012 viene occupata la Torre Galfa e nasce Macao. La notte dell’occupazione della Torre Galfa, Cassandra fa uno spettacolo in quello spazio polveroso e abbandonato, attraversa i corridoi e le sale con un aspirapolvere in mano. Arriva sul palco improvvisato e si esibisce davanti a centinaia di persone. Quando la Torre Galfa viene sgomberata, Cassandra – vestita d’oro – sfila davanti alla polizia, guardando ogni poliziotto dritto negli occhi.

Ultime apparizioni – Altrove

Cassandra appare al balcone del Comun Vecio di Cortina, dove si esibisce cantando “Don’t cry for me Cortina”, parodia della celebre “Don’t cry for me Argentina”. Nel 2014 compie una tournée a Bruxelles. Dal 2016 le sue apparizioni si fanno più rare.
Appare nelle vesti della Madonnina delle lucciole nello spettacolo “Omnibus” di Teatro19 dal 2014 al 2019. Nel 2019 prende parte allo spettacolo di Jessica Leonello “Le vie dell’Eros”, presentato al Festival Wonderland di Brescia. E guarda caso il suo ruolo è quello un travestito che lavora al Carmine, l’antico quartiere a luci rosse della città. Scopre che anche al Carmine c’era “la casa delle bambole”, dove vivevano e lavoravano i primi travestiti negli anni ’70. Com’è piccolo il mondo.

Gallery Cassandra Casbah

La Poesia travestita da Cabaret – Gattino Productions

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Milano – Gaudenzia ed altre follie

Ritratto di Marina Spironetti

Bruxelles – Soireé poétique travestie

Belluno – La perla nera delle Dolomiti

Camerini – Dietro le quinte